IL DENARO

Moneta, soldi, money, piccioli, palanche, danè……. comunque lo chiamate è una parte importante, direi fondamentale della vita di ciascuno di noi, in particolare oggi ed a partire dalla rivoluzione industriale; si perchè prima per poveri che si potesse essere, un pezzo di terra in cui coltivare verdura, 4 galline per le uova, una mucca o due capre per del latte, si riuscivano ad avere come dote/benessere primario di una famiglia, ma oggi? oggi se non hai denaro in un conto in banca non puoi accedere a nulla, non puoi usufruire di nessun servizio, non esisti a livello sociale perchè quella di oggi è una società dell’economia, della finanza, in cui il concetto di “SOCIALE” è ormai quasi scomparso dal significato di società. Quindi per triste che possa sembrare quando ci soffermiamo a pensarci, la realtà delle cose è che la maggior parte di noi lavora almeno 8 ore al giorno, 5 giorni alla settimana (quando va bene) per accedere alla propria piccola fetta di “benessere”. La nostra vita che ci piaccia o meno si sviluppa attorno a questo strumento che è apparentemente fondamentale per la sopravvivenza di tutti i giorni. 

Chi non ha mai sognato di avere la possibilità di “stamparsi” il denaro di cui avrebbe bisogno; io la prima volta ci pensai mentre guardavo il film ” la banda degli onesti” con Totò e Peppino e pensarlo sembrava strano, sia perchè avrò avuto 8 anni, sia perchè per quel poco che ne sapevo era lo Stato che stampava i soldi presso la Zecca; ma comunque significava che se sei il possessore DELLA STAMPANTE hai il potere di crearti i soldi, soldi che a quel punto sono “regolari”, sono Valuta di Stato. 

Un esempio chiaro di questo concetto l’ha introdotto la serie TV Netflix “ la casa di carta” il cui piano non è di falsificare le banconote ma di stamparsele direttamente alla fonte per cui per il SISTEMA diventerebbe praticamente impossibile escludere dal mercato tutto quel valore cartaceo senza gravi ripercussioni. In cuor mio credo che quella serie abbia fatto risvegliare anche alcuni tra coloro che il Denaro lo creano e lo gestiscono e che abbia forse accelerato l’idea della creazione della “valuta digitale” l’ormai nota CBDC, ossia la Central Bank Digital Currency, destinata a diventare la nuova valuta, ma soprattutto “programmata” nella sua distribuzione e validità; ma di questo ne parleremo meglio più avanti.

In pratica abbiamo appena esaminato, alla veloce, il fatto oggettivo che il nostro mondo  è  governato non dal, ma con il denaro. Eppure ci facciamo pochissime domande sul funzionamento di esso e dell’economia in generale. Per esempio:

  • Chi lo crea? 
  • Chi possiede questo potere? 
  • Perché lo Stato, se vuole finanziare la spesa pubblica, non stampa direttamente denaro ma per esempio chiede un debito, un prestito, a quella che è la Banca Centrale? 
  • Cos’è? Come funziona? 
  • Come funziona la stampa di denaro?
  • Che cosa è ; come funziona il signoraggio bancario? 
  • Qual’è il ruolo delle Banche?
  • Che cosa è la riserva frazionaria?

Ecco, oggi proveremo a parlare di questo e di molto altro ancora…..

BREVE STORIA DEL DENARO

Cominciamo dal punto di vista storico parlando di denaro ovvero come è stato creato il denaro quali sono le prime forme di denaro che abbiamo visto all’interno della storia; sappiamo che in antichità non esisteva la moneta infatti all’inizio le persone utilizzavano come mezzo di scambio economico quelli che erano piccole conchiglie, pezzi di vetro lavico, grosse rocce, asce, o qualsiasi tipo di mezzo che potesse essere scarso che potesse essere duraturo nel tempo e che quindi conservasse quella che era la sua forma di valore.

E’ inutile provare a datare la nascita dei primi che hanno fatto uso di scambio e/o commercio tramite una qualunque delle forme di valuta sopra indicate perchè ci sono costantemente scoperte storiche che farebbero spostare e retrodatare la datazione storica, dunque ci atteniamo per i nostri esempi alla Storia attuale che ci indica come l’uomo utilizzasse già 4000/5000 anni fa una forma di scambio, prima tra tutte potrebbe essere stata il Baratto, una forma di pagamento che ancora ai giorni nostri trova il suo spazio all’interno di determinate community. Il Baratto, dicevamo era certamente una delle prime forme più semplici a cui si potesse arrivare naturalmente per scambiarsi beni ma che soffre di quattro caratteristiche fondamentali:

  • la doppia coincidenza dei bisogni o dei desideri
  • assenza di coincidenza di scala
  • assenza di coincidenza temporale
  • assenza di coincidenza di luogo

Nel primo caso abbiamo semplicemente il fatto che ciò che si vuole acquistare è prodotto da chi non è interessato a venderlo o non è interessato a ciò che noi possiamo vendergli.

Nel secondo caso stiamo cercando di barattare un bene di valore assai differente dal bene che stiamo offrendo in cambio, la cosa diventerebbe ulteriormente impossibile da realizzare se il bene di maggiore valore fosse anche indivisibile, dunque non frazionabile in unità più piccole, ad esempio io vendo Mele e vorrei scambiarle con una Spada, la spada ha un valore maggiore delle mie mele e non posso farmi dare solo un pezzo di spada poichè non è divisibile.

Nel terzo caso stiamo offrendo un bene deperibile in cambio di un bene che invece ha un alto tempo di durabilità, per esempio, mettiamo che io possegga ettari di mele da poter raggiungere il valore della spada ma accettando lo scambio chi riceve le mele a breve si ritroverebbe con una grande quantità di materiale deperibile (le mele marciranno) ed inservibile mentre la spada che avrò acquistato durerà decenni;

Nel quarto caso abbiamo una casa di pregio in città ma vorremmo trasferirci al mare, dovrò trovare una casa di valore similare alla mia ma soprattutto, una volta trovata la giusta sistemazione l’attuale padrone dovrà avere l’intenzione di andare a vivere in città nello stesso momento in cui io mi vorrei spostare al mare; quest’ultimo esempio lo vediamo oggi sulle piattaforme di scambio vacanze in cui chi ha un’abitazione in una grande città o chi ce l’ha in un luogo di mare, magari anche turistico, riesce più facilmente a trovare uno scambio equo in una data che possa andare bene ad entrambe le parti, etc……

Altro caso storico interessante è stato quello della moneta Rai dell’isola di Yep, grossi dischi circolari di pietra usato come denaro per via della loro scarsità, durata nel tempo e valore dato dalla fatica necessaria a costruirle, una sorta di PoW (Proof of Work). Ora facciamo un salto storico e spostiamoci al momento in cui sono nate quelle che sono le vere e proprie monete quindi la forma fisica dell’oro dell’ argento che venivano utilizzati come mezzo di scambio dalle persone. La “moneta” era nata per creare una sorta di standard nei vari mezzi di scambio tra le persone poichè andare in giro con un bilancino idrostatico per pesare l’oro (oltre al fatto che all’epoca ancora non esisteva) o trovare comunque dei modi per verificare che la moneta, il pezzettino d’oro, non fosse falsificato era estremamente difficile è per questo che già dall’antica Grecia e poi anche i romani hanno cominciato a coniare la moneta quindi a creare pezzi di dimensioni standard d’oro con al di sopra rappresentato un valore nominale, quindi una rappresentazione numerica del valore del pezzettino di metallo; in realtà fin dall’inizio il valore nominale stampato al di sopra della moneta non rappresentava il reale valore del peso del metallo prezioso questo perché il diritto di coniare moneta veniva solitamente dato solamente ai signori, agli imperatori, in alcuni momenti della storia ad alcune piccole aggregazioni religiose, ma di fatto era un mezzo monopolistico in cui delle entità dominanti coniavano questi pezzettini di metallo, gli stampavano sopra un valore nominale, lo rendevano estremamente più difficile da falsificare rispetto a un semplice lingottino e si facevano pagare per questo, infatti solitamente c’era una discrepanza tra quello che era il valore della lega metallica, il suo peso e il valore nominale, ossia il valore impresso al di sopra del pezzo, questa differenza era il prezzo il costo del servizio dato al coniatore della moneta stessa, ed infatti il suo lavoro veniva detto l’aggio del signore, o signoraggio. Questo è il signoraggio bancario ovvero il guadagno che ha un ente nell’emissione di carta moneta la pura differenza fra valore nominale impresso al di sopra della moneta e il valore reale che ha il pezzo fisico che viene utilizzato come mezzo di scambio. Facciamo nuovamente un salto avanti nel tempo, immaginatevi, siamo nella Venezia del 1500 ed in un contesto sociale come questo immaginate di essere lì con le vostre belle monete d’oro e dovete andarle a depositare perché è rischioso andarci in giro se avete tanti soldi in tasca, non vorreste mai essere derubati o comunque correre dei rischi; quindi cosa fate? li andate a depositare in un banco, e cosa erano i banchi al tempo di Venezia? erano quelle che sono oggi le attuali banche. All’inizio queste istituzioni sono nate come punto di exchange/cambio per le varie valute presenti nei vari stati del vecchio continente europeo, poi negli anni hanno cominciato anche a offrire ulteriori servizi come per esempio deposito bancario trasferimento di denaro, per esempio molto famosi furono i Templari, questa organizzazione permetteva il deposito di quella che era la moneta d’oro e in cambio rilasciavano quella che era una ricevuta del deposito, con questa “nota di banco” presentandosi presso altri banchi convenzionati era possibile mostrare la ricevuta e ritirare il proprio oro presso un altro deposito da un’altra parte del mondo. Questi servizi sono certamente molto interessanti ed il loro utilizzo e sviluppo si espande molto in fretta; a questo punto questi banchi cominciano ad avere un sacco di moneta nelle loro casse, come risultante la gente comune comincia ad utilizzare le ricevute (le note di banco) di questi anticipatori delle banche come vera moneta di scambio questa specifica ricevuta diventerà la Banconota.

Parlando di banchieri a Venezia vale assolutamente la pena menzionare la famiglia Del Banco ovvero una famiglia anzi la prima famiglia di banchieri veneziani di origine ebraica; il capostipite Anselmo Del Banco era uno degli uomini più ricchi dell’ intera Venezia cinquecentesca e aveva ricevuto dal governo il permesso di prestare denaro con interesse, permesso che però venne vietato in seguito alla comunità ebraica sia in ambito finanziario che anche in altri ambiti economici, viene di conseguenza tolto questo potere e la famiglia Del Banco si trasferisce fuori dalla Repubblica di Venezia (dall’italia) dove può applicare interessi ai suoi prestiti e quindi si trasferiscono nella piccola cittadina di Warburg dalla quale successivamente prenderanno e cambieranno il loro cognome quindi i Warburg sono una delle attuali dinastie di banchieri più potente e antica della storia. Da qui in avanti moltissime famiglie di origine ebrea diventareanno importanti e facoltosi banchieri, questo perchè l’espansione dei banchi (future banche) dava loro un grande vantaggio poichè da sempre essi utilizzato la formula del prestito con interesse, i riferimenti li possiamo trovare nella Bibbia, nella Torah ebraica per esempio citiamo Deuteronomio 23 (Non farai al tuo fratello prestiti a interesse, né di denaro, né di viveri, né di qualunque cosa che si presta a interesse. 21 Allo straniero potrai prestare a interesse, ma non al tuo fratello, perché il Signore tuo Dio ti benedica in tutto ciò a cui metterai mano, nel paese di cui stai per andare a prender possesso) . Dunque gli ebrei hanno sempre utilizzato all’interno della storia il prestito con usura o alto interesse, invece la dottrina della chiesa cristiana figlia del pensiero neoplatonico ha sempre proibito il prestito con interesse, Platone si è sempre espresso contrario all’usura così come Aristotile, Catone, Seneca, Cicerone e lo stesso Buddha si sono sempre espressi contro l’interesse con usura o in generale un alto interesse bancario.

Tornando alla funzione e all’uso dei Banchi, all’epoca vigeva ancora quello che era il sistema aureo quindi la stampa della moneta era fatta direttamente con l’oro dunque non c’era quella che è oggi la stampa di una moneta che non ha un valore intrinseco, inoltre quando si depositava la propria moneta all’interno dei banchi questi comunemente effettuavano quella che è la riserva frazionaria ma con percentuali estremamente diverse a quelle di oggi, per esempio all’epoca (1500/1600) si riteneva più o meno normale detenere una riserva del 70% circa all’interno delle banche, ovvero la banca teneva all’interno di essa circa il 70 per cento del controvalore depositato dai propri clienti, questo era per l’epoca un rapporto ritenuto buono per garantire una certa liquidità ai propri clienti ma allo stesso tempo una certa liquidità alla banca con cui investire e quindi guadagnare dai propri servizi.

Va ancora ricordato che la stampa di monete era principalmente in mano a grandi enti centralizzati o comunque a Stati, Imperatori, Governi, Città Stato etc… ; mano mano che passa il tempo nel corso dei secoli i banchi si trasformano in banche diventando sempre più potenti ed anche la stampa di moneta si centralizza sempre più all’interno di grossi stati e governi, diventando loro stessi fautori della stampa di denaro. Man mano che il denaro si centralizza sempre più l’oro tende a scomparire, mentre l’utilizzo delle banconote si afferma sempre di più………; arriviamo così nella Londra del 1800, qui infatti la situazione si è evoluta così tanto rispetto a quella del sedicesimo secolo italiano che addirittura molti economisti cominciano a criticare quella che è la stampa e la eccessiva emissione di carta moneta in quanto contestano il fatto che questa provoca una diminuzione del potere d’acquisto e quindi un innalzamento dell’inflazione dei prezzi tale che nel 1844 il governo britannico emanò il Bank Charter Act che stabiliva che la facoltà di stampare carta moneta fosse riservata solamente alla banca centrale di Inghilterra.

Si desume che con quest’atto si giunga alla nascita del Gold standard del XIX secolo, infatti l’emissione di nuove banconote doveva essere coperta da un uguale ammontare d’oro. La gran bretagna adotta questo gold standard seguita poi dall’impero germanico ( il secondo reich) e poi piano piano tutti gli altri paesi europei seguiranno questa nuova forma di stampa di denaro e in coda arriveranno anche gli stati uniti. Per quello che riguarda gli USA, la differenza rispetto agli stati europei è che quest’ultimi non avevano in realtà una banca centrale come la maggior parte degli stati europei, infatti dalla firma della Dichiarazione d’indipendenza, già due presidenti americani ovvero Thomas Jefferson e Andrew Jackson si erano espressi contrari alla presenza di un forte sistema bancario centrale dominato da grandi dinastie, come per esempio i Rotschild ed i Walburg, essi avevano quindi stroncato sul nascere i precedenti tentativi di creazione di una banca centrale, anche se noi oggi conosciamo la FED.

Ma vediamo quali son stati allora i fatti storici che hanno portato alla fine alla formazione della FED, e come avrebbero detto gli antichi romani: “cui prodest”? (a chi ha giovato?).

Il peccato originale della Federal Reserve

Come appena accennato negli USA due Presidenti avevano bloccato la creazione di una Banca centrale per evitare di dare troppo potere economico/finanziario nelle mani di poche persone, ma il gioco era troppo importante ed appetitoso per fermarsi, così il 22 novembre 1910 nella stazione ferroviaria di Brunswick stato della Georgia, ci sono sette individui che scendono da un treno tutti travestiti da cacciatore di anatre con fucili giacche da caccia e tutto il necessario che serve a non destare troppa attenzione; il capo stazione, pre allertato, li riconosce e li avvisa che nei dintorni potrebbero esserci dei giornalisti; chi sono questi sette uomini travestiti che scendono dal treno? stando alla versione ufficiale e alle testimonianze troviamo nell’ordine: il senatore repubblicano Nelson Aldrich, capo della Commissione Monetaria nazionale; A. Piatt Andrew, assistente del Segretario al Tesoro; Frank Vanderlip, presidente della City National Bank di New York, nonchè braccio destro di William Rockefeller; Henry P. Davidson senior, partner anziano della JP Morgan Company e indiscusso alter ego di mister John Pierpont Morgan in persona; il suo collega Benjamin Strong, capo della JP Morgan Bankers Trust; Charles D. Norton, presidente della First National Bank di Manhattan e Paul M. Warburg, partner della Khun, Loeb & Company, rappresentante delle famiglie Warburg e Rotschild in Europa.

Il Luogo : luogo prescelto per questo importante incontro è Jekyll Island, un isolotto divenuto dal 1886 l’invidiabile resort privato delle più facoltose famiglie dell’establishment Usa: dai Morgan ai Vanderbilt, dai Pulitzer ai Carnegie, dai McCormick ai Rockefeller; nella pratica questo resort era un luogo così esclusivo che il Munsey’s Magazin nella sua edizione del 1904 non esitava a definire: “the richest, the most exclusive, the most inaccessible” club in the world, ossia il più ricco esclusivo e inaccessibile club al mondo; quindi per dieci giorni questi simpatici signori della finanza discuteranno a porte chiuse di una cosa per loro molto importante ovvero la creazione della fed, la federal reserve, una banca centrale privata che prendesse il controllo del Dollaro statunitense. Ma non tutto fila liscio, nonostante il peso dei soggetti d’accordo alla formazione della banca centrale, ci sono altri tre personaggi di peso che non sono in accordo alla sua realizzazione, questi tre antagonisti sono imprenditori molto importanti nell’economia degli stati uniti di quegli anni ovvero:

John Jacob Astor IV: imprenditore, inventore, scrittore, membro di spicco della dinastia degli Astor, costruì i famosi alberghi St. Regis e Knickerbocker di New York e fu proprietario del celebre Waldorf-Astoria Hotel, una delle vittime del naufragio del Titanic;

Isidor Straus: imprenditore e politico tedesco naturalizzato statunitense co-proprietario, insieme al fratello, della catena di distribuzione Macy’s di New York, una delle vittime insieme alla moglie del naufragio del Titanic;

Benjamin Guggenheim: erede del patrimonio del padre Meyer Guggenheim, magnate minerario, sposato con Florette Seligman Guggenheim, figlia di James Seligman Presidente della New Yorker Investment Bank, una delle vittime del naufragio del Titanic.

Come forse avrete notato i tre personaggi in questione hanno in comune, oltre l’essere contrari alla creazione della FED quella di essere tutti morti nel naufragio del Titanic nel 1912. Qui entra in campo il “cui prodest?” . I fatti sono questi, poi vedeteci voi quello che più vi piace; dopo la riunione a Jekyll Island nel 1910 ai sette imprenditori interessati alla creazione della fed rimangono 3 ostacoli che “casualmente” o se preferite sfortunatamente si ritrovarono tutti e tre come passeggeri del viaggio inaugurale di una nave che apparteneva, tramite un sua controllata, la White Star Line, a J.P. Morgan (finanziatore dell’ International Mercantile Marine Company), il quale, data l’importanza e la pubblicità fatta al varo di questa imponente nave, doveva essere lui stesso ospite VIP e passeggero ma che, guarda la fortuna, a causa di un improvviso impegno di lavoro dovette rinunciare a partecipare al viaggio.
Dunque il famoso Iceberg diede la possibilità al progetto di trasformarsi in realtà e così nel Dicembre del 1913 il Sistema della Federal Reserve venne istituito dal governo degli Stati Uniti come sistema monetario ufficiale.

A questo punto andiamo ad analizzare quella che è la crisi del 1929 (ovvero la grande Depressione del ’29) il momento di depressione dell’economia degli Stati Uniti più famoso ed analizzato (ma non l’unico) un momento che tutti conosciamo come una crisi a livello economico che sembra normale inizialmente ma che mano a mano cresce sempre più fino a diventare un disastro economico enorme, su cui il premio Nobel per l’economia Milton Friedman dirà che: << questa crisi fu causata proprio dalle banche e dal fatto che la federal reserve vedendo questa arrivare ha volutamente non agito e non mosso un dito proprio per ingigantire questa crisi>>. Qualche anno dopo, durante un evento per festeggiare il compleanno di Friedman, l’ex Presidente della FED Ben Bernanke disse: ”  Vorrei dire una cosa a Milton e Anna: avevate ragione, lo abbiamo fatto è stata colpa nostra. Ci dispiace molto, ma grazie a voi non lo rifaremo”. Di cosa è stata accusata quindi la FED da alcuni degli economisti più importanti degli ultimi decenni? Beh il fatto portato alla luce è quello per cui, in questo caso la federal reserve rimase ferma a guardare il mercato per ben 4 anni prima di intervenire; finalmente nel 1933 quindi quattro anni dopo, la fed decide di intervenire e come la salvi un’economia in crisi? stampando denaro, e come stampi una montagna di denaro in un mondo dove c’è ancora un sistema basato sull’oro? sequestrandolo agli americani. Infatti nel 1933 viene promulgato l’ordine esecutivo 6102 con l’imperativa ad ogni singolo cittadino americano di vendere o svendere il proprio oro alla fed a circa 20 dollari l’oncia, meno di un dollaro al grammo e se non lo vendevi alla fed potevi scontare dieci anni di carcere o pagare l’equivalente di circa 200.000 dollari odierni. Quindi la fed rimase prima ferma per 4 anni, nel momento di crisi più profonda degli stati uniti, e poi arriva a salvare tutti sequestrando l’oro degli americani rubandolo per pochissimi centesimi minacciando la popolazione di finire in carcere; così di fatto dopo aver acquisito con la forza il monopolio dell’oro , il governo degli stati uniti, tramite la fed, può stampare quante banconote vuole e quindi finalmente sopperire al bisogno di liquidità che secondo le Loro stime necessitava il sistema economico (è il solito trucco, usato ancora ai nostri giorni del “crea il problema e poi presenta la TUA soluzione”); tutto bene, per modo di dire, fino al giugno del 1963, la fed ha ancora tutto il suo potere di stampa di denaro grazie al monopolio dell’oro che ha estorto ai cittadini americani ma arriva uno dei più famosi presidenti degli stati uniti che prova a contrastare il monopolio sul dollaro da parte della fed ovvero John Fitzgerald Kennedy che nel giugno del 1963 firma l’ordine esecutivo 11110 tramite il quale dava al Ministero del Tesoro il potere di: <<emettere certificati d’argento contro ogni lingotto d’argento, argento o dollari standard argentei del tesoro non tenuti per il rimborso di certificati d’argento preesistenti, di prescrivere la denominazione di questi certificati d’argento e di coniare gli “standard silver dollars” e le valute complementari rimborsabili in argento» in poche parole le banconote erano convertibili in argento, tutto questo in mano allo stato e non ad una banca privata. Beh che fine ha fatto Kennedy lo sappiamo, SI?! Qualche anno dopo l’improvvisa decisione del Presidente Richard Nixon promulgata il 15 Agosto del 1971 segnò la fine del sistema monetario internazionale del dopoguerra, creato nella conferenza di Bretton Woods, stoppando di fatto il Gold Standard, dunque il Dollaro non era più convertibile in oro.

Ora vorrei porre l’attenzione su alcune cose e su come ancora esistano persone che sostengono che enti centrali come la banca europea (BCE) siano enti sicuri, andiamo dunque ad analizzare la banca centrale europea che non abbiamo trattato fino ad ora e, partiamo per esempio dai suoi dirigenti, ma prima di elencare i nomi dobbiamo introdurre un argomento estremamente interessante ovvero il gruppo Bildelberg che, per chi non lo sapesse, il club Bildelberg è un club esclusivo che si riunisce ogni anno e all’interno di esso ci sono circa 120 degli uomini più potenti al mondo, dai banchieri, politici dagli industriali alle grandi personalità famose, e discutono a porte chiuse di cose che, come dice un articolo del Times del 1971:” pianificano eventi che poi risulteranno come casuali“. Questo gruppo è stato fondato dal celeberrimo David Rockefeller, il quale in un’intervista, riportata anche sulla sua e biografia, afferma: ” la sovranità sovranazionale di un elite del mondo intellettuale dei banchieri è preferibile rispetto a quella dell’autodeterminazione nazionale e personale praticata nei secoli passati” e inoltre afferma che: ” alcuni credono che facciamo parte di una cabala segreta che manovra contro gli interessi degli stati uniti, che cospira con altri nel mondo per costruire un nuovo mondo, e se questa è l’accusa mi dichiaro colpevole e sono orgoglioso di esserlo”. Quindi che cos’è questo club? E’ semplicemente un luogo in cui persone estremamente potenti nel mondo finanziario/politico si riuniscono e discutono di argomenti a porte chiuse in maniera segreta, infatti non ci sono video delle discussioni interne, e quel poco che sappiamo, come ad esempio le liste dei partecipanti le dobbiamo a dei leaks di Wikileaks; ora che abbiamo presentato questo fantastico club andiamo ad elencare i legami con i governatori della banca centrale europea, iniziamo dal 2003 che è quando l’euro è diventato ufficiale e dal 2003 fino al 2011 abbiamo come capo della banca centrale europea Jean-Claude Trichet membro della lobby belga Bruges, del gruppo dei 30 e del Bildelberg; nel 2011 Trichet passa la palla a Mario Draghi ex dirigente di Goldman Sachs, membro del gruppo dei 30 e governatore della Banca d’Italia. Già questo dimostra che le persone di potere si alternano sempre tra di loro infatti il nostro marione partecipa al Bildelberg del 2009 e nel 2011 viene nominato governatore della banca centrale europea, nel 2019 passerà la palla a Christine Lagarde che aveva partecipato con lui al Bildelberg del 2009 e che nel 2011 diventerà presidente del fondo monetario internazionale, poi nel 2019 governatrice della banca centrale europea etc….. Abbiamo dunque visto che la banca centrale europea è governata da un certo tipo specifico di persone e voi pensate veramente che queste lavorino per il bene del mondo? In questa fase economica mondiale basata sul FIAT Standard, tutti gli stati per stampare moneta devono fare debiti con le banche centrali e quindi la banca centrale europea (BCE) ha in mano le redini dei debiti pubblici di tutti gli stati che hanno aderito alla Comunità Europea, così come la FED di quelli americani, che ricordiamolo sono 50 stati. Questo perchè nel FIAT Standard non solo le banche centrali possono stampare denaro poichè possono farlo anche le banche commerciali e il metodo usato è quello della riserva frazionaria (secondo wikipedia in Europa la riserva frazionaria, secondo il regolamento Basilea1 del 1988 era dal 2% ma dal 18 Gennaio 2012 è stato portato all’ 1%).
L’ 1% ci pensate all’assurdità di questo valore, totalmente in barba a ciò che viene sbandierato per cui per tenere tranquilla la gente viene fatto credere che i soldi depositati, al di sotto dei 100.000 euro, sono protetti, ma provate ad immaginare se domani arriva una notizia improvvisa di un crack della vostra banca…., cosa succede? la storia lo ha insegnato, scatta la corsa allo sportello (bank run), e se la banca tiene solo l’ 1% di deposito come può ridare a tuttti i richiedenti i soldi? non può. Dunque la banca verrebbe messa in controllo amministrativo, i patrimoni bloccati, conti bloccati ect etc etc….
Non ho volutamente usato il termine “i vostri soldi” perchè, come già detto in un precedente articolo, la maggior parte di noi usa la banca su un principio di FIDUCIA per cui in pochi sanno che :

[[ “Articolo 1834 Codice Civile
(R.D. 16 marzo 1942, n. 262)
[Aggiornato al 01/12/2021]
Depositi di danaro
Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria, alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l’osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi“. ]]

Quindi i soldi sono i tuoi fino a che non li depositi in banca o quando li ritiri in contante (chiedendo se cortesemente te li fanno prendere poichè anche sul ritiro cospicuo dei propri soldi esistono ulteriori limitazioni relativi alla quantità), in tutte le altre fasi il tuo denaro non è tuo ma è la banca a gestirlo come meglio crede e come più le fa comodo. SAPPILO !!”

Prelevamenti denaro contante dal conto corrente soglie e limiti: “Da gennaio 2023 il limite per l’utilizzo di denaro contante è salito a 5.000 euro. Il limite di prelievo contante dal conto corrente, invece, anche per importi frazionati, nell’arco di un mese è fissato alla soglia di 10 mila euro. Superata la soglia è prevista la segnalazione alla UIF da parte dell’istituto bancario.
(3 gen 2023)”.

Torniamo quindi al discorso della riserva frazionaria e sul fatto che anche le banche commerciali possono stampare/creare denaro, e come avviene tutto ciò ?? è facile le banche commerciali creano moneta ogni volta che concedono un “nuovo” prestito sfruttando quell’ 1% della riserva frazionaria; la moneta viene distrutta/cancellata dal registro contabile ogni volta che il debito viene estinto (nel nostro caso potrebbe essere nel momento in cui io ripago tutto il prestito per l’acquisto della casa alla mia banca).

RECAP: Emissione dell’EURO

Sia la Banca Centrale Europea (BCE) sia le BCN dei paesi partecipanti all’area dell’euro hanno titolo legale a emettere banconote in euro.

Quindi sì le banche centrali stampano moneta e vi rubano potere d’acquisto ma anche le banche commerciali stampano moneta e vi rubano potere d’acquisto insomma il cittadino comune utilizzatore di moneta fiat è abbastanza fregato. Con il potere di creare denaro dal nulla, cosa succede quando se ne stampa troppo? non è un mistero infatti che quando si stampa troppa moneta sale l’inflazione (sembra che solo la Lagarde non ne fosse al corrente) e le banche centrali come la FED alzano i tassi di interesse; e perché alzare i tassi di interesse fa diminuire l’inflazione? semplicemente perché all’aumentare dei tassi prendere un mutuo costa di più, così si hanno due reazioni: 1) la gente spende meno perché vuole risparmiare di conseguenza, 2) non volendo contrarre nuovi debiti chiede meno prestiti e l’economia rallenta (torniamo al crea il problema e poi dai la TUA soluzione).

RIFLESSIONE: abbiamo detto che tutti stampano denaro, le banche centrali stampano denaro, le banche commerciali stampano denaro e il denaro si crea facendo debito; questo vuol dire che per assurdo tutto il denaro che voi vedete in circolazione, tutta la moneta costituisce un debito uguale contrario, quindi se, ad esempio, esistono un miliardo di euro stampati esiste un equivalente debito da un miliardo di euro, quindi lo stato per stampare moneta fa un debito con la banca centrale e se esistono un miliardo di euro esiste un miliardo di debito ma in questa equazione manca una cosa fondamentale che sbilancia il tutto ovvero che se tutta la moneta creata è il 100% il debito in realtà è 101% perché c’è un interesse, quell’uno per cento ovvero quell’interesse non è mai stato stampato non è ricchezza, non è mai stata creata non esiste in un’ottica globale quindi il debito non si può estinguere perché alla creazione di 100 di moneta corrisponde un 101 di debito e per pagare 101 non esiste 101 di moneta l’unico modo per pagare 101 sarebbe stampare quell’uno di moneta che manca ma stampandolo si crea altro interesse, di conseguenza il debito mondiale che al momento esiste non è pagabile perché non esiste una massa monetaria equivalente a pagare questo debito; semplificando il concetto alla moneta FIAT a debito è questo: se io ho 1000 euro e voi mi chiedete un prestito di 1000 e usiamo come moneta dei foglietti di carta con un mio sigillo, che ho soltanto io, voi mi chiedete un debito di 1000 foglietti e io vi dico va bene te li presto ma tu mi dai l’1% di interesse in un anno, succede che voi dopo un anno mi dovrete restituire 1010 foglietti con sigillo che però posso creare solo io, ma se ne esistono solo 1000 voi non potrete darmene indietro 1010 perché quel 10 mancanti, di interesse, non esiste non c’è non esiste fisicamente e la nostra economia mondiale funziona esattamente così, creiamo moneta creiamo un miliardo di euro ne dobbiamo restituire un miliardo e un milione, quel milione di interessi non esiste non c’è e quindi il debito mondiale non è ripagabile e anzi, in un sistema basato sull’oro con un Gold standard se noi dessimo indietro una banconota alla banca centrale essa ce la cambierebbe in oro, ma la moneta come la banconota attuale da 50 euro che cosa ha come sottostante? non oro ma solo debito, questo vuol dire che addirittura se tutto il debito del mondo fosse istantaneamente pagato in una sola volta le vostre banconote non avrebbero più alcun valore perché le vostre banconote sono una rappresentazione di debito che il vostro stato ha con la banca centrale se questo debito venisse ripagato la vostra banconota avrebbe valore monetario zero.

Le valute Digitali delle banche centrali (CBDC)

Bitcoin ha compiuto da pochi giorni i suoi primi 15 anni e se dovessimo tornare indietro di qualche anno potremmo vedere come nel brevissimo periodo il tono delle banche centrali nei confronti di Bitcoin è cambiato radicalmente. Ancora nel 2018, qualunque banchiere centrale lo avrebbe liquidato sommariamente facendo riferimento alla bolla dei tulipani nella Amsterdam del XVII secolo, ma già dal 2021, il timore dell’espansione di Bitcoin (non del settore cripto in generale) li sta spingendo verso la spasmodica ricerca di attuazione delle “valute digitali”, le CBDC.

I banchieri centrali vogliono presentarci le CBDC solo come un progresso tecnologico in grado di consentire pagamenti digitali più rapidi e sicuri. Non parlano invece del loro potenziale trasformativo a fini di sorveglianza, clientelismo politico e pianificazione economica centralizzata. Le CBDC darebbero alle banche centrali la possibilità di sorvegliare in tempo reale i conti correnti/portafogli e le spese di tutti i cittadini, permetterebbero ai governi di tassare i propri cittadini agendo direttamente sui loro portafogli con prelievi, blocco dei conti (vedi le manifestazini dei camionisti in Canada). Ma il pericolo maggiore delle CBDC è quello per cui questa moneta digitale è programmabile, questo significa che in base alle regole che man mano vengono emanate ed applicate dalla banca centrale e dalla comunità europea possono essere imposte in ogni momento restrizioni sul loro uso, ad esempio: hai un’auto a benzina o diesel, la UE dice che devi avere una macchina elettrica, se non la acquisti possono intervenire sul tuo portafogli e bloccarlo perchè hai contravvenuto ad una direttiva; non hai fatto la 12esima dose ? conto bloccato fino a quando dai dati del SSN (servizio sanitario nazionale) non saranno aggiornati riportando che hai fatto anche la 12esima dose…. e via così; inoltre il fatto che sia programmabile fa si che il denaro digitale possa avere una scadenza di utilizzo rendendo impossibile accumularlo come forma di ”risparmio”, la scusa potrebbe essere che c’è bisogno che tu spenda per far girare l’economia, mentre se accumuli sei un cattivo cittadino.
VI BASTA ???

Conclusione

Esiste un modo per poter gestire il proprio denaro nel prossimo futuro? SI, Bitcoin ma bisogna uscire dalla pigrizia del credere che vada tutto bene, dare fiducia con troppa facilità, in particolare alle istituzioni, e decidersi a studiare perchè : “solo il sapere rende liberi, è l’ignoranza che rende prigionieri. (Socrate)“.

Indirizzi Bitcoin: Tipi e Formati

(Differenze e Compatibilità tra Legacy, SegWit e Taproot)


Introduzione

Negli ultimi anni, Bitcoin ha guadagnato sempre più popolarità come forma di valuta digitale decentralizzata ma ancor di più come riserva di valore. Gli indirizzi Bitcoin sono un aspetto fondamentale del sistema, permettendo agli utenti di ricevere e inviare fondi in modo sicuro. Tuttavia, con lo sviluppo della tecnologia e l’introduzione di nuove funzionalità, sono emersi diversi tipi di indirizzi Bitcoin, come Legacy (inizia con 1), SegWit (inizia con 3), Native SegWit (inizia con bc1q) e Taproot (inizia con bc1p). In questo articolo, esploreremo i vari tipi di indirizzi Bitcoin, i loro formati e le differenze tra di essi, concentrandoci sulla compatibilità tra Legacy, SegWit e Taproot.

Ogni volta che creiamo un wallet otteniamo una seed phrase dalla quale vengono generate coppie di chiavi pubbliche e private, e relativi indirizzi pronti per l’uso.

Abbiamo probabilmente notato che gli indirizzi di Bitcoin non sono sempre nello stesso formato e che a volte ci viene presentata l’opzione per scegliere il tipo desiderato. Questo può creare confusione in quanto, nelle varie piattaforme e portafogli con cui capita di interagire non appena si iniziano a fare un po’ di operazioni, non c’è molta continuità.

Ad oggi, 2023, esistono ben quattro formati; è facile quindi che possano sorgere dubbi e soprattutto il timore di perdere le proprie monete se mandate a un indirizzo di tipo non compatibile.

Le versioni più recenti si distinguono per la maggiore efficienza, velocità e risparmio di fees.

A livello di protocollo sono tutti compatibili, in quanto non c’è niente nel codice di Bitcoin che impedisca di inviare o ricevere tra diversi formati. Possiamo quindi inviare e ricevere da un tipo all’altro senza problemi. Bisogna però verificare che il wallet/exchange/piattaforma supporti il formato che vogliamo usare.

Se ti imbatti in un problema non si tratta di limiti di Bitcoin bensì di mancanze del software, wallet o piattaforma che stai usando.

  • Legacy (P2PKH): gli indirizzi iniziano con 1 – in uso dal 2009;
  • SegWit (P2SH): gli indirizzi iniziano con 3 – in uso dal 2012;
  • Native SegWit (P2WPKH, Bech32): gli indirizzi iniziano con bc1q – in uso dal 2018;
  • Taproot (P2TR, Bech32m): gli indirizzi iniziano con bc1p – in uso dal 2021.

Tipologie in dettaglio

Indirizzi Bitcoin Legacy

Gli indirizzi Bitcoin Legacy sono il formato originale degli indirizzi Bitcoin. Sono comunemente noti come P2PKH (Pay-to-Public-Key-Hash) e iniziano con il numero “1”. Questi indirizzi sono ancora ampiamente utilizzati e supportati dalla maggior parte dei portafogli e degli exchange. Tuttavia, presentano alcune limitazioni, come la mancanza di supporto per alcune funzionalità avanzate come la riduzione delle commissioni di transazione.

Indirizzi Bitcoin SegWit

SegWit, acronimo di Segregated Witness, è stata una proposta di aggiornamento del protocollo Bitcoin per affrontare i problemi di scalabilità e ridurre le commissioni di transazione. Gli indirizzi Bitcoin SegWit iniziano con il numero “3” o “bc1”. Questi indirizzi utilizzano una struttura di dati modificata all’interno delle transazioni, consentendo di memorizzare più transazioni in un blocco e riducendo così il costo delle transazioni.

Un aspetto importante degli indirizzi SegWit è che supportano la retrocompatibilità con gli indirizzi Bitcoin Legacy. Ciò significa che è possibile inviare fondi da un indirizzo SegWit a un indirizzo Legacy senza alcun problema. Tuttavia, l’invio di fondi da un indirizzo Legacy a un indirizzo SegWit potrebbe richiedere l’uso di commissioni leggermente più elevate.

Indirizzi Bitcoin Taproot

Taproot rappresenta un ulteriore sviluppo nel protocollo Bitcoin che introduce miglioramenti in termini di privacy e scalabilità. Gli indirizzi Bitcoin Taproot iniziano con “bc1p”. Questi indirizzi sono progettati per essere più compatti e offrire maggiore privacy rispetto agli indirizzi precedenti.

La caratteristica principale degli indirizzi Taproot è la capacità di nascondere le informazioni all’interno delle transazioni. L’idea è che le transazioni Taproot sembrino transazioni standard, rendendo difficile distinguere tra transazioni complesse e semplici. Ciò può portare a una maggiore privacy per gli utenti di Bitcoin.

Compatibilità tra Legacy, SegWit e Taproot

Una delle preoccupazioni principali per gli utenti di Bitcoin è la compatibilità tra i diversi tipi di indirizzi. Fortunatamente, esiste una certa compatibilità tra Legacy, SegWit e Taproot, che consente agli utenti di inviare fondi tra di essi senza problemi significativi.

Gli indirizzi Legacy possono inviare fondi agli indirizzi SegWit, ma potrebbero richiedere l’uso di commissioni leggermente più elevate. D’altra parte, gli indirizzi SegWit possono inviare fondi sia agli indirizzi Legacy che agli indirizzi Taproot senza alcun problema.

Tuttavia, è importante notare che gli indirizzi Legacy non possono inviare fondi direttamente agli indirizzi Taproot. È necessario che gli indirizzi Legacy inviino fondi agli indirizzi SegWit, che a loro volta possono inviare fondi agli indirizzi Taproot. Questo processo richiede l’utilizzo di più transazioni e potrebbe comportare una leggera maggiorazione delle commissioni.

Conclusioni

Gli indirizzi Bitcoin Legacy, SegWit e Taproot rappresentano diverse fasi di sviluppo del protocollo Bitcoin, ciascuna con i propri vantaggi e caratteristiche. Mentre gli indirizzi Legacy sono ancora ampiamente utilizzati, gli indirizzi SegWit e Taproot offrono funzionalità avanzate come la riduzione delle commissioni e una maggiore privacy.

La buona notizia è che esiste una certa compatibilità tra questi tipi di indirizzi, consentendo agli utenti di inviare fondi tra di essi senza problemi significativi. Gli indirizzi Legacy possono inviare fondi agli indirizzi SegWit, mentre gli indirizzi SegWit possono inviare fondi sia agli indirizzi Legacy che agli indirizzi Taproot.

Tuttavia, è importante tenere presente che gli indirizzi Legacy non possono inviare fondi direttamente agli indirizzi Taproot. Per inviare fondi agli indirizzi Taproot da un indirizzo Legacy, è necessario passare attraverso un indirizzo SegWit. Questo processo richiede l’utilizzo di più transazioni e potrebbe comportare un leggero aumento delle commissioni.

In conclusione, gli indirizzi Bitcoin Legacy, SegWit e Taproot rappresentano diverse evoluzioni nel sistema degli indirizzi di Bitcoin. Mentre gli indirizzi Legacy sono ancora ampiamente utilizzati, gli indirizzi SegWit e Taproot offrono funzionalità avanzate come la riduzione delle commissioni e una maggiore privacy. Fortunatamente, esiste una certa compatibilità tra di loro, consentendo agli utenti di inviare fondi tra i diversi tipi di indirizzi senza problemi significativi. Con il continuo sviluppo della tecnologia Bitcoin, è possibile che nuovi tipi di indirizzi emergano in futuro, offrendo ulteriori miglioramenti e funzionalità per gli utenti della criptovaluta più popolare al mondo.

L’ASSIOMA


Un assioma è una proposizione o un principio che è assunto come vero perché ritenuto evidente o perché fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di riferimento. L’insieme degli assiomi costituiscono il fondamento, il punto di partenza, di ogni teoria deduttiva.

Il nostro Assioma è che “Bitcoin è la tecnologia più recente in grado di assolvere alla funzione di denaro: un’invenzione resa possibile dalle tecnologie dell’era digitale per risolvere un problema che persiste fin dalla comparsa dell’uomo, ossia: COME TRASMETTERE VALORE ECONOMICO NEL TEMPO E NELLO SPAZIO ”.

Introdotto il significato del nostro assioma cerchiamo di far avanzare il concetto di base con cui la maggior parte delle persone si avvicina a Bitcoin, ossia il concetto per cui Bitcoin è da ritenersi un bene rifugio. Ma il suo uso al momento è fortemente rallentato, se pensiamo ai volumi dell’economia reale, quella diciamo così di tutti i giorni; in primis perchè per arrivare ad usare Bitcoin bisogna comprendere molte cose inerenti il Denaro e l’economia, che la maggior parte di noi non ha mai preso in esame per quella umana fiducia/pigrizia che ci porta a “fidarci” di chi gestisce le cose per Noi, perchè altrimenti se non ci fidassimo dovremmo studiare come funzionano le cose, quali regole e leggi ci sono dietro, come gestire i nostri soldi e molto altro ancora…; oppure si può continuare sulla falsa traccia di : meglio far finta di nulla e continuare come fanno tutti: “se lo fanno tutti vorrà dire che va bene così!”. L’altro ostacolo è dovuto alla difficoltà nello spendere i propri Bitcoin in usi comuni, fare la spesa, comprare un maglione su Amazon etc.. etc..

Forse oggi tutta questa difficoltà per ciò che riguarda il COME SPENDERE è finita, già perchè grazie all’ottimo lavoro di molti sviluppatori, e nel caso di questo articolo voglio parlare del lavoro di Massimo Musumeci e del suo Team, i problemi di come spendere i propri Bitcoin/Sats è finito.


PS: per chi è nuovo e non lo sa i Sats, o SATOSHI, sono la più piccola unità di conto di ogni bitcoin, e sono il mezzo che permette a questa criptovaluta digitale una flessibilità di pagamento senza pari. Così come un euro è divisibile in 100 centesimi, un bitcoin è divisibile in 100,000,000 di “centesimi” chiamati satoshi. Consentendo di riflettere i saldi fino a otto cifre decimali. Pertanto, la frazione minima di un bitcoin sarebbe 0,00000001. 

Card fisiche e VISA virtuali

La prima Card che ci viene in aiuto è stata presentata ai primi di Ottobre e testata durante il Lugano PlanB; questa soluzione tecnologica è a tutti gli effetti una carta elettronica, come una comuna carta bancomat che tutti possediamo e teniamo nel portafogli, le caratteristiche tecniche sono che la SatsMobi è una Card Lightning(Network) con tecnologia NFC che permette quindi pagamenti contactless tramite tutti quei POS che supportano i pagamenti NFC su reti Bitcoin; device hardware che ormai si possono acquistare online e che permettono quindi non solo a chi deve pagare ma soprattutto agli esercenti che si vogliono rendere più liberi nella gestione dei pagamenti di aggiungere un semplice device di tipologia bitcoinPOS.

Dunque il progetto SatsMobi con la sua NFC Card Lightning ci permette di fare parecchie cose interessanti: Pagare contactless dove Lightning è accettato, gestire crediti e transazioni via Telegram, grazie al @SatsMobiBot, e via Zeus Wallet, fare refill del credito tramite Lightning address, tipo: <vostro username>@sats.mobi e molto altro ancora.

La seconda delle novità, che probabilmente è ancor meglio della SatsMobi Card e che vi permetterà di rendervi liberi di spendere come e dove vorrete è il progetto: “Virtual Visa Gift Card”. 

Ma qual’è stato il ragionamento sottostante che ha portato alla realizzazione di questa fantastica soluzione tecnologica?

Beh, dopo aver creato le Sats Mobi Card, è sorta conseguentemente la necessità di capire come fosse possibile usare i Sats per poter andare a pagare anche là dove i Sats non sono ancora accettati, fornendo al tempo stesso agli utenti un servizio che rimanesse Privacy Compliance rimanendo non KYC. Questo perchè si potrebbe decidere di voler comprare qualcosa online o comprare qualcosa fisicamente usando una card che sia accettata sul circuito Visa, ma che ci permetta di comprare usando i nostri Sats Lighting Network. Per rispondere a queste esigenze hanno realizzato queste Visa Gift Card; sono carte virtuali, quindi non sono carte fisiche, non vi arriverà a casa la carta di plastica, ma essendo virtuali, possono essere inserite dentro sistemi di pagamento come GooglePay o ApplePay, permettendo così anche pagamenti fisici presso negozi e/o gestori che accettano normali pagamenti contactless, inoltre possono essere caricate sul proprio account Amazon oppure su quello PayPal. 

Come accennato prima, essendo Privacy Compliance, non viene richiesta nessuna autenticazione particolare, viene richiesta solamente la mail che serve per ricevere i codici della carta da inserire nei sistemi di pagamento di cui sopra e per ricevere le notifiche varie dei pagamenti/invoice effettuati. Potete utilizzare anche una mail che non sia la vostra principale, anche temporanea, purchè siate in grado di leggere i messaggi che riceverete durante il periodo d’uso.

Queste carte non sono carte che si ricaricano, al momento (essendo appena uscite ed in fase di test) i tagli disponibili sono di 100€ oppure 250€ di controvalore, e quando finite il credito la carta non è più utilizzabile e bisogna acquistarne una nuova.

Qualcuno si starà chiedendo: “ma cosa succede se sulla carta mi rimangono dei piccoli resti?” Beh,alla fine, se vi rimangono per esempio 2, 3, 5, 8 euro, la cosa più semplice che potete fare è quella di caricare questo credito su Amazon senza nessun problema. Infatti su Amazon vi basterà importare una nuova card, fare ricarica del credito ed il gioco è fatto.

Per tutte le altre Info o domande, vi consiglio di seguire i canali di divulgazione di Massimo Musumeci del quale vi lascio qui sotto il link che contiene tutti i suoi URL:

https://linktr.ee/massimomusumeci

NixOS e Nix-Bitcoin due rivoluzioni tecnologiche che si uniscono

Nell’articolo di oggi voglio parlare di Nixos, che non è solo una distribuzione Linux, ma è un sistema diverso di usare Linux e che a mio parere porta alcuni vantaggi estremamente importanti. Nixos è un sistema operativo Linux che ha alcune peculiarità che lo rendono particolarmente differente da ciò che già conosciamo ed usiamo.
Nei sistemi operativi Linux, definiamoli “standard” intendendo quelle versioni che esistono da decenni e che si sono fatte una reputazione, come Debian, Ubuntu, Fedora etc… ,  tendiamo ad avere un sistema operativo nel quale possiamo installare applicazioni usando dei comandi da terminale. Su Linux i packet manager, quindi la parte del sistema dedicata a gestire i pacchetti e le applicazioni, più utilizzati sono Apt, Yum, Pacman etc.
Quindi noi per esempio per installare un’app tenderemo ad utilizzare il comando :

# sudo apt install brave
(comando tipico per tutte le versioni Debian derivate per installare per esempio un browser)

Nixos invece funziona in maniera molto diversa. Infatti c’è un sistema operativo di base inalterabile, modificabile solo e soltanto tramite l’uso dell’utenza amministrativa nota come ROOT, senza la quale non potete andare direttamente ad agire sul sistema, tutto viene svolto dalle utenze normali che invece di passare comandi sulla shell possono dire al sistema che cosa installare tramite l’uso di un file di configurazione testuale. Riassumendo (repetita iuvant) noi non andiamo ad installare direttamente delle app dando dei complicati comandi nel terminale, ma abbiamo un file di testo che viene chiamato configuration.nix ; all’interno di questo file di configurazione andiamo a installare applicazioni, andiamo a personalizzare parti del sistema, installare servizi, eccetera eccetera. Detto questo facciamo una piccola overview di cosa è Nixos e perché si distingue dagli altri sistemi operativi in 3 punti principali:
 

  1. Il punto numero Uno è l’astrazione; abbiamo detto che tutti i pacchetti vengono astratti al posto che utilizzare tantissimi comandi dal terminale li definiamo in un file di configurazione, quindi nel sistema i pacchetti sono gestiti, con un file di linguaggio Nix. Es: vogliamo installare Brave, Tor e Telegram, non dobbiamo dare un sacco di comandi a terminale, ci basta aprire semplicemente il file di configurazione, aggiungere una linea con scritto Tor, una linea con scritto Brave, una linea con scritto Telegram, salvarlo, dire “aggiorna” al sistema e quando questo avrà caricato tutti i pacchetti ci troveremo all’interno del nostro sistema operativo tutte queste applicazioni installate. Il sistema inoltre è riproducibile. Cos’è? Cosa significa questo? Vuol dire che se io ho un computer con Nixos e voglio per esempio copiarlo uno a uno su un altro PC, mi basta copiare il file di configurazione da un PC all’altro, dare il comando per fare il build di un nuovo sistema operativo ed otterremo due sistemi operativi di base che sono, tra virgolette, identici e immutabili.
    [Per chiarezza diciamo, cosa che i più esperti e navigati già avranno capito, che NixOS non ha inventato nulla, sistemi per “clonare” i pacchetti già installati su una macchina anche su altre erano già possibili, ma è stato reso più facile e più fruibile l’uso di un metodo di configurazione esportabile che può assomigliare anche ai concetti di Ansible, che rende la gestione di un sistema Linux più accessibile a tante persone che non amano dover continuamente imparare “linguaggi” di programmazione/configurazione di sistemi, che in questo modo diventano solo un’interfaccia di replicazione velocizzando notevolmente i tempi di installazione e configurazione di una nuova macchina, sia essa fisica o virtuale…].  

    Tutte le personalizzazioni sono dunque integrate all’interno del file di configurazione di Nix. Se io lo copio da un computer all’altro, i due PC diventano praticamente identici, quindi installano gli stessi pacchetti, le stesse personalizzazioni dunque diventa molto facile andare a copiare per esempio il nostro computer sul nostro portatile, sul nostro server. Diventa estremamente più semplice fare due macchine identiche e con le stesse proprietà. Nix supporta gli Atomic Upgrade, per dirlo in parole facili, quando voi aggiornate il vostro sistema operativo non si potrà più bloccare con facilità. In poche parole, può capitare, in generale (capita sempre meno , ma può succedere) che quando si fanno importanti aggiornamenti di sistema o si aggiorna il Kernel del sistema operativo…, questo facendo l’upgrade di interi blocchi di librerie, possa andare in conflitto con parti della gestione hardware (molto spesso si hanno problemi con la gestione dei componenti delle schede video a causa di librerie parzialmente open source o proprietarie) dando come esito finale o che il sistema non riesce ad avviarsi o che non riesca a far partire l’interfaccia grafica, perda il punto di accesso dei permessi dell’utente con cui state cercando di collegarvi etc etc…; con gli aggiornamenti atomici invece se c’è qualsiasi tipo di problema, tipo il computer non si avvia, non parte, si corrompono delle funzioni fondamentali di esso; questo torna automaticamente alla versione precedentemente funzionante.
  2. La parte successiva interessante di NixOS è l’immutabilità. Come detto prima, il sistema non può essere modificato e quindi nemmeno, per esempio, potreste fare dei casini accidentalmente oppure a causa di software malevoli. Tranne nei casi in cui DECIDIATE di operare con l’utente ROOT, il sistema è sempre in protezione, fermo e immutabile. Quindi è molto più difficile fare casini all’interno di esso, sia in maniera involontaria che, per esempio, in maniera malevola.
  1. L’ultima parte su cui ci concentriamo è proprio il pacchetto Nix ossia il packet manager di NixOS, quindi l’equivalente di APT su Debian/Ubuntu, il quale ha delle funzionalità in più rispetto agli altri sistemi operativi, a mio parere, molto interessanti. Nix offre aggiornamenti e rollback atomici, più versioni dell’installazione dei pacchetti, gestione dei pacchetti multiutente e configurazione semplice degli ambienti di compilazione per un pacchetto, indipendentemente dai linguaggi di programmazione e dagli strumenti utilizzati dallo sviluppatore.
    Sotto Nix, i pacchetti sono costruiti da un linguaggio di pacchettizzazione, il linguaggio Nix è progettato per creare e comporre comodamente derivazioni : descrizioni precise di come i contenuti dei file esistenti vengono utilizzati per derivare nuovi file. Questo approccio funzionale alla gestione dei pacchetti garantisce che l’installazione o l’aggiornamento di un pacchetto non possa danneggiare altri pacchetti. Nix ha anche il supporto multiutente, il che implica che gli utenti di sistema normali (o non privilegiati) possono installare i pacchetti in modo sicuro e ogni utente è identificato da un profilo (una raccolta di pacchetti nello store Nix che appare nel PERCORSO dell’utente). Nel caso in cui un utente abbia installato un pacchetto, se un altro utente tenta di installare lo stesso pacchetto, il pacchetto non verrà compilato o scaricato una seconda volta.

In più è possibile eventualmente anche utilizzare software e applicazioni senza doverli direttamente installare. Questo, a mio parere, è un vantaggio comodissimo perché, per esempio, se voi state utilizzando Ubuntu e volete provare Electrum, perché non l’avete mai utilizzato, su NixOS potete semplicemente testare, utilizzare un software in maniera temporanea. Quindi lo provo, sia che mi piaccia, non mi piaccia, una volta che chiudo la shell, chiudo il programma, è tutto scomparso. Utilissimo per, per esempio, scoprire un software che non funziona. Invece se dovete utilizzare software che utilizzate soltanto occasionalmente, tipo, non so, balena Hatcher per creare chiavette, un wallet Bitcoin, non dovete per forza tenere tutto installato sul PC, potete anche avviare un programma una sola volta e nel momento in cui lo chiudete tutto dimenticato, tutto pulito. 

NIX-BITCOIN

(https://github.com/fort-nix/nix-bitcoin)
Alcuni sviluppatori di Bitcoin Core, esperti di sicurezza privacy e conoscenze in ambito bitcoin hanno sviluppato questo pacchetto per nixos che si chiama nix-bitcoin ; nix-bitcoin è dunque una raccolta di pacchetti Nix e moduli NixOS per installare facilmente nodi Bitcoin completi, con particolare attenzione alla sicurezza.

nix-bitcoin può essere utilizzato per portafogli personali o commerciali, per infrastrutture pubbliche o per backend di applicazioni Bitcoin. In tutti i casi, l’obiettivo è quello di fornire sicurezza e privacy per impostazione predefinita. Tuttavia, sebbene nix-bitcoin sia oggi già utilizzato in produzione, è ancora considerato sperimentale.

I nodi nix-bitcoin possono essere distribuiti su hardware dedicato, macchine virtuali o container. I pacchetti Nix e i moduli NixOS possono essere utilizzati indipendentemente e combinati liberamente.

nix-bitcoin è costruito sulla base del linguaggio Nix e NixOS, che forniscono potenti astrazioni per mantenerlo altamente personalizzabile e manutenibile. Ne sono testimonianza le robuste funzioni di sicurezza di nix-bitcoin e il suo potente framework di test; inoltre l’esecuzione di nix-bitcoin non richiede alcuna esperienza precedente con l’ecosistema Nix.

Considerando dunque in fine tutti punti trattati a favore di NixOS + NixBitcoin, vale certamente la pena per chi è sempre interessato a nuove possibilità e funzioni di accrescimento delle proprie libertà lavorative e tecnologiche, di fare almeno un test, uno studio a riguardo, per cercare di comprendere i tanti vantaggi che un sistema come NixOS ed il suo linguaggio di programmazione/configurazione, possono dare al miglioramento del tempo di lavoro, sicurezza e scalabilità dei sistemi.

High Performance Computing (HPC)- tornare ad investire sull’Edge Computing

OK, con questa dichiarazione si capirà che sono un sistemista di vecchia scuola, per l’appunto ho iniziato ad occuparmi di sistemi HPC/Cluster nei primi anni 2000 ed ho realizzato il mio primo importante sistema Cluste HPC nel lontano 2004, da quel momento ho lavorato nello stesso ambito per grosse aziende in ambiti bancario, assicurativo, editoria, pubblica amministrazione etc…… ; ho potuto dunque analizzare per esperienza diretta che quello che legava tutti questi ambienti, che si stavano aprendo al mondo dell’offerta di servizi web online per i loro clienti (outsourcing), era la “ovvia” gestione in loco (on premise) dei dati aziendali, nonostante questo comportasse un forte investimento in hardware/network e sviluppo del software. Tutto ciò permetteva di tenere sotto controllo l’andamento dei progetti perchè per far funzionare tutti quegli avanzamenti tecnologici serviva far crescere anche il livello di preparazione tecnologica del proprio personale IT, seppur con le dovute integrazioni esterne di consulenti ad hoc, atti a portare uno slancio alla realizzazione finale del prodotto.

Dunque in un’azienda servivano un tot persone skillate in vari ambiti che procedessero di pari passo nel far avanzare il progetto fungendo anche da beta tester per i colleghi degli altri team, team solitamente suddivisi in:

  • Sistemisti
  • Database Administrator
  • Networking
  • Sviluppo (developer)
  • Cyber Security

Ogni gruppo testava se stesso e faceva da tester per gli altri così da arrivare , step by step, ai vari rilasci di pre-produzione e produzione, diminuendo, a mio avviso, di gran lunga il Bug da errore umano.

Credo che tutto ciò abbia funzionato piuttosto bene, in una specie di “status quo” fino all’arrivo della crisi del 2008 ed in particolare degli strascichi sui budget i cui effetti si sono visti negli anni subito successivi, nel frattempo il maggior sviluppo di piattaforme Cloud proposte dai Big come Gloogle Cloud ed Amazon AWS (in particolare) hanno portato alla decisione sempre più massiccia dei Manager di esternalizzare tutti i processi verso queste piattaforme per massimizzare gli sforzi nello sviluppo (programmazione) dei servizi eliminando dai budget le spese hardware, quelle per le location da dedicare alla ridondanza dei dati ed ai sistemi di backup integrati. Tutto questo ora era possibile pagarlo in un forfait di servizi on chain offerti dalle piattaforme Web-Cloud che hanno invaso il campo di gioco con acronimi di ogni genere, tra cui i primi furono le PaaS, SaaS, IaaS, CaaS, DaaS etc…. (solo la fantasia li può fermare) tagliando così anche le competenze dirette dei team poichè adesso le piattaforme web, la loro gestione, il mantenimento software, gli aggiornamenti, i backup, le problematiche di rete, i DNS, le connessioni VPN, la sicurezza e quant’altro potevano essere preoccupazione ed appannaggio di altri.

Tutto ciò per me ha solo impoverito il nucleo di esperti IT, smembrando i suddetti team e generando nuovi mostri poichè le aziende diventarono prede di “metodologie” di lavoro in stile Silicon Valley (ma ehi la verità è che funzionano solo in Silicon Valley) come la Agile, è da li sono partiti inglesismi lavorativi come lo “stand up meeting”, il “parking lot”, arrivando oggi all’uso di Framework per supportare l’Agile come lo “Scrum” che ha introdotto la figura dello “scrum master” e via di questo passo.
Ma quello che si è potuto vedere è che mentre prima i Team IT aziendali necessitavano di specifiche competenze , adesso posson bastare come capo progetto uno sviluppatore Senior con conoscenze da sistemista o un sistemista con conoscenze di programmazione per mandare avantiil 70% dei progetti perchè il resto lo prepara la piattaforma Cloud che ti aiuta a gestirlo con comodi tool grafici Plug ‘n Play e se qualcosa non funziona c’è il blog/tutorial o il call center…….. semplice giusto?

Certo qualcuno potrà giustamente dire che così è tutto più mirato, perchè no più comodo, e le aziende possono essere più verticali sullo sviluppo e sul risultato finale, FORSE, ma se devo cedere capacità cognitive, conoscenza dei sistemi e competenze di problem solving solo perchè è più pratico allora forse sto sbagliando mestiere. Non parliamo poi del nuovo arrivato, la A.I. , con ChatGPT e compagnia bella… quella unita ai movimenti No-Code, non fanno ben sperare per una futura esistenza delle ultime figure rimaste (gli sviluppatori) che credo si dovranno preparare a periodi di transizione poco rosei.

Il futuro non lo si può arrestare, arriva comunque dunque è giusto imparare a conoscerlo per capire come e quali cose sono vantaggiose da utilizzare, e che cosa invece determinerà la perdita di competenze apprese con fatica, studio ed esperienza lavorativa. Si potrebbe fare qualcosa per riprendere un minimo il controllo? Credo di SI, innanzitutto diminuendo la dipendenza dai sistemi Cloud esterni e tornando a volersi sporcare le mani in casa, quindi spazio alla rinascita dei data center aziendali costruiti su misura dei progetti reali ed implementati dalle persone che li gestiranno e li faranno crescere e scalare nel tempo, quindi riprendiamoci il controllo dei dati, in primis, e dei sistemi con loro, più sistemi on premise e Edge Computing e meno esternalizzazione con il Cloud Computing.

Vantaggi dell’ Edge Computing

L’edge computing è preferibile al cloud computing in molte situazioni e per diversi motivi chiave, tra cui sicurezza, controllo dei dati e velocità di elaborazione dei dati.

  1. Sicurezza: Nell’edge computing, i dati sono elaborati più vicino alla loro origine, riducendo il rischio di esposizione a minacce esterne. Questo approccio migliora la sicurezza dei dati sensibili.
  2. Controllo dei Dati: Con l’edge computing, le organizzazioni mantengono un maggiore controllo sui propri dati. I dati rimangono locali o in prossimità dei dispositivi, consentendo un controllo diretto sull’accesso e sulla gestione.
  3. Velocità nell’Elaborazione dei Dati: Poiché i dati vengono elaborati localmente nell’edge computing, la latenza è ridotta al minimo. Questo è fondamentale per applicazioni in tempo reale, come il monitoraggio industriale o i molti sistemi di monitoraggio delle città moderne (IoT), dove ogni millisecondo conta.
  4. Risparmio di Banda: Elaborare i dati in loco riduce la necessità di trasferire grandi quantità di dati in cloud, risparmiando banda e costi associati.
  5. Affidabilità: L’edge computing migliora l’affidabilità delle applicazioni. In caso di interruzione della connettività cloud, i dispositivi edge possono continuare a funzionare autonomamente.
  6. Scalabilità: L’edge computing è altamente scalabile. È possibile aggiungere dispositivi edge in modo modulare per gestire carichi di lavoro crescenti.
  7. Privacy: Per alcune applicazioni, come il monitoraggio della salute in tempo reale, la privacy dei dati è essenziale. L’edge computing mantiene i dati locali, riducendo le preoccupazioni sulla privacy.

In sintesi, l’edge computing è una soluzione vantaggiosa per applicazioni che richiedono velocità, sicurezza e controllo dei dati. Tuttavia, è importante notare che non esclude completamente il cloud computing, ma piuttosto lo integra in un modello ibrido per massimizzare i benefici.

Svantaggi dell’uso del Cloud Computing

  1. Aumento della Latenza: Nel Cloud, i dati devono viaggiare attraverso una rete molto estesa fino ai server remoti, causando ritardi (latenza) nell’elaborazione. Nel modello di Edge Computing, la distribuzione delle risorse di elaborazione avviene all’edge della rete, vicino ai dispositivi o ai sensori. Ciò elimina la necessità di trasmettere dati su lunghe distanze ai server remoti del Cloud, riducendo significativamente la latenza. Questa bassa latenza è essenziale per applicazioni in tempo reale come il controllo industriale, la guida autonoma e la realtà virtuale, migliorando notevolmente l’efficienza e la reattività dei sistemi.
  2. Dipendenza dalla Connessione Internet: Il Cloud richiede una connessione Internet costante, mentre l’Edge Computing funziona anche offline, garantendo continuità operativa.
  3. Controllo sull’Infrastruttura: Nel Cloud, hai meno controllo sull’infrastruttura sottostante, poiché è gestita dal provider. Con l’Edge Computing, hai maggiore controllo su hardware e sul software.
  4. Sicurezza e Privacy: Il Cloud può presentare rischi di sicurezza dovuti alla memorizzazione dei dati su server remoti. L’Edge Computing può offrire un maggiore controllo sulla sicurezza, poiché i dati rimangono locali.
  5. Costi Operativi: Il mantenimento di server remoti nel Cloud può comportare costi operativi elevati, mentre l’Edge Computing può essere più economico in particolare per piccole implementazioni locali.
  6. Complessità della Gestione: La gestione di ambienti Cloud complessi può richiedere competenze specializzate, mentre l’Edge Computing può essere più semplice da gestire localmente.

Certo tutto questo può essere solo un parere soggettivo determinato dalle mie personali esperienze lavorative, per altre persone potrà essere l’esatto contrario, rimango comunque dell’avviso che ciò di cui ho parlato descrive, in un paragone calzante, le stesse problematiche che il mondo sta affrontando per l’eccessiva deindustrializzazione dell’occidente che ha deciso decenni addietro di esternalizzare i processi produttivi sull’onda del concetto di “globalizzazione”, per il quale si è arrivati oggi ad essere dipendenti dei nostri fornitori (vedi la Cina solo per fare l’esempio più lampante) senza i quali non potremmo assemblare un PC o un telefonino, produrre abbastanza energia elettrica etc….

Alla fine un’azienda non è così diversa da uno Stato, lo Stato per essere definibile come tale deve avere un popolo che lo contraddistingue ed un territorio su cui esercita la sua sovranità; un’azienda necessità di proprio personale che apporta lavoro ed intelletto, che crea e genera idee da cui scaturiscono know-how e magari anche brevetti e deve essere la proprietaria di tutto ciò che produce e/o trasforma, altrimenti per entrambi i casi parliamo solo di “Colonie”.